Seguici:

Come nascono Le domande grandi dei bambini


Per un anno con padre Maurizio abbiamo raccolto le domande vere dei bambini, quelle che essi pongono ai genitori, quelle che pongono in classe ai maestri e alle maestre, quelle che pongono ai catechisti in parrocchia. Spesso le domande emergevano non nei momenti di incontro, bensì nella settimana, dinanzi ai fatti, dinanzi alla vita. Leggendole, ci siamo resi conto di come la catechesi fosse lontana dalle loro vere domande, di come fornisse loro tante piccole nozioncine storiche sul villaggio di Gesù, sulla sua casa, su come si preparasse il cibo a quei tempi e così via, mentre nei loro cuori l’attesa era più grande.

 

Ci siamo resi conto di come tante attività riescano momentaneamente a distrarli e farli stare tranquilli, ma non facciano loro scoprire la grandezza della vita e la novità della fede.
Dinanzi alla loro richiesta bisognava provare a fare qualcosa di diverso: non semplicemente “dire” loro la fede, ma dire perché essa è nuova, grande, diversa, bella più di qualsiasi altra cosa esistente sulla terra. Servivano non solo delle affermazioni, bensì delle comparazioni fra realtà diverse. Servivano ancor più dei superlativi assoluti per capire se ci si trovava dinanzi a qualcosa di ineguagliabile o a qualcosa di superfluo.

 

La reazione dei bambini dinanzi a Marcellino Pane e Vino dice che essi sono diversi da come li immagina la pedagogia. Ma questa loro reazione indica anche una strada. Essi sono nutriti da cose grandi, essi cercano chi li aiuti a immaginare la vita. Apprezzano chi ha il coraggio di mostrare loro cosa sia una vita felice nella quale donarsi totalmente. Cercano qualcuno che non faccia loro sconti, ma sia invece disposto a promettere che camminerà con loro perché non abbiano paura dei desideri grandi che portano nel cuore.

 

I bambini hanno domande grandi e si interrogano sulla nascita e sulla morte, su Dio, sul bene e sul male, sulla scienza e la fede, sulla vita eterna, sulla felicità. L’itinerario parte dalle loro vere domande, riproducendole alla lettera, più che da idee preconcette. È l’esperienza di tanti anni di catechesi con loro e la raccolta sistematica delle loro domande che sostiene l’itinerario.